Mina ci fa "Todavia" sognare...

Finalmente è uscito l'attesissimo disco in spagnolo di Mina, "Todavia", letteralmente "Ancora". L'album, gia spettacolare dalla copertina, si compone di 14 tracce scelte maggiormente tra i recenti successi di Mina. La copertina è un'altra creazione di Balletti e ricorda la copertina di "Catene" del 1984. Una Mina dallo sguardo serio e folgorante e il suo riflesso in uno specchio che tiene tra le mani. La Mina che tiene lo specchio rappresenta la Mina Italiana, mentre quella riflessa, che ha gli occhi di un colore diverso, rappresente la Mina "Spagnola". Infatti il tutto vuol dimostrare che Mina è sempre la stessa ma ci sono sempre quelle piccole ed particolari sfumature che la distinguono dal "resto".

Le tracce:
Grande amor (Grande amore): da “Olio”, 1992
Vuela por mi vida (Volami nel cuore): da Cremona”, 1996
Un año de amor (Un anno d’amore): da “Studio Uno”, 1964
Llevate ahora (Portati via): da “Bula Bula”, 2005C
uestion de feeling (Questione di feeling): da “Finalmente ho conosciuto il Conte Dracula”, 1985
Corazon felino (Brivido felino): da “Mina Celentano”, 1998
Uvas maduras (Succhiando l’uva) da “Veleno”, 2002
Nieve (Neve): da “Sorelle Lumière”, 1992
Agua y sal (Acqua e sale): da Mina Celentano, 1998
No se si eres tu (Sei o non sei). da “Bula Bula”, 2005
Parole parole (Parole parole): da “Cinquemilaquarantatrè”, 1972
Como estas? (Come stai?): da “Sorelle Lumière”, 1992

Tranne Llévate Ahora, Uvas Maduras e No sé si eres tu, tutti i brani sono stati riarrangiati e risuonati.

I DUE INEDITI

Valsinha
Scelta da Chico Buarque de Hollanda, che la canta con Mina.Di Valsinha, scritta nel 1971 da Vinicius de Moraes, esiste un testo italiano firmato da Sergio Bardotti.Mina ha cantato per la prima volta una canzone di Chico Buarque nel 1967: era La banda, versione italiana, su testo di Antonio Amurri, di. Poi il brano, cantato in lingua originale da Mina, è stato pubblicato in Mina canta o Brasil, 1970. Altre canzoni di Chico Buarque de Hollanda incise da Mina sono C’è più samba (sia nella versione italiana, con testo di Bruno Lauzi nascosto sotto lo pseudonimo di Playboy, inclusa in Mina alla Bussola dal vivo, 1968, sia nella versione in lingua originale, Tem mais samba, inclusa in Mina canta o Brasil, 1970); Com açucar com afeto (due esecuzioni diverse, entrambe in lingua originale, incluse rispettivamente in Bugiardo più che mai... più incosciente che mai..., 1969, e in Mina canta o Brasil, 1970); Que serà, dal film del 1976 Dona Flor e i suoi due mariti, inclusa in Italiana vol. 1, 1982; Ma chi è cosa fa (testo italiano, di Giorgio Calabrese, di Partido alto – lo stesso Calabrese ne aveva in precedenza firmata un’altra versione intitolata Canto di ringraziamento), inclusa in Ti conosco mascherina, 1990; e Joana Francesa, inclusa in Lochness, 1993.

Sin piedad
Scelta da Joan Manuel Serrat, che l’ha scritta nel 2002 e in Todavía la canta con Mina.Di Serrat, Mina aveva già cantato Bugiardo e incosciente (in Bugiardo più che mai...più incosciente che mai..., 1969: testo italiano di Paolo Limiti di La tieta), Ballata d'autunno (testo italiano, ancora di Limiti, di Balada de otoño), inclusa in Altro 1+1. 1972) e Ahi mi' amor (testo italiano, sempre di Limiti, di Romance de Curro El Palmo), inclusa in Mina 25 vol. 2, 1983.

GLI ALTRI DUETTANTI

Miguel Bosè (Agua y sal).
Le strade del figlio di Lucia Bosè e del torero spagnolo Luis Miguel Dominguin, e figlioccio di Pablo Picasso (a proposito, c’è un omaggio a Picasso nelle immagini del libretto di Todavía...) si sono già incrociate in passato. In Tacchi a spillo, il film di Pedro Almodóvar del 1991, Miguel Bosè en travesti mima in playback Un año de amor, nell’esecuzione di Luz Casal con testo firmato dallo stesso Almodóvar. Qualche anno fa si era ipotizzato un duetto Mina-Bosè (poi non realizzato) per la canzone Hoy. Agua y sal è stata inclusa anche in Papito, l’ultimo album di Bosè.

Diego “El Cigala” (Un año de amor). Diego Jiménez Salazar, nato a Madrid 1968 in una famiglia di artisti, ha cominciato giovanissimo a cantare sotto la guida di Camaron de la Isla, il maestro assoluto del duende. Ribattezzato El Cigala dal suo maestro, ha inciso il suo primo disco nel 1994, ha fuso flamenco e bolero in un album con Bebo Valdés, ed è oggi considerato uno dei maggiori interpreti del flamenco tradizionale.

Tiziano Ferro (Cuestión de feeling). E’ stato proposto come duettante dai messicani, nel cui Paese il cantante italiano gode di una enorme popolarità. Il testo interpretato da Tiziano con Mina è lo stesso della versione in spagnolo di Questione dei feeling realizzata da Riccardo Cocciante con Melissa nel 1986, ed è stato firmato da L. Gómez Escolar.

Diego Torres (Corazón felino). Diego Antonio Caccia Torres, nato a Buenos Aires nel 1971, è figlio della popolare cantante argentina Lolita Torres. Ha debuttato discograficamente da solista nel 1992, e nel 1994, con Tratar de Estar Mejor ha conquistato una vastissima popolarità; anche attore, ha esordito al cinema con La furia, diretto da Juan Bautista Stagnaro nel 1997.Javier Zanetti (Parole parole). Il calciatore argentino, amatissimo in patria quanto in Italia, è l’inatteso partner di Mina nella rilettura del grande classico che nel 1972 Mina incise con Alberto Lupo. Il testo del loro duetto in Todavía è quello di Palabras, palabras (di A. Guijarro - A. Alpin) cantato da Carmen Sevilla e Francisco Rabal nel 1973, non quello della recente reincisione del duo Pimpinela (2004).


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11 settembre, una data da dimenticare

Oggi ricorre il 6° Anniversario della caduta delle torri gemelle negli U.S.A. L'11 settembre 2001 è diventata una data simbolo, simbolo della scelleratezza e della crudeltà umana. Ecco qui di seguito l'articolo di Mina pubblicato su "La Spampa" in occasione dell'attentato.



Il mio 11 settembre: LA VOGLIA DI SCAPPARE



Il mio irrilevante punto di vista non interessa a nessuno, come è giusto che sia. Ma anch’io, nel mio nulla, cerco barcollando di riemergere con grande fatica da uno sconquasso psicoemozionale che mi ha lasciato stupefatta e dolente, più che atterrita. La assoluta, totale, feroce impotenza, che in altre occasioni mi pesava moltissimo, questa volta mi viene sorprendentemente in soccorso. Non è brutto, in questa occasione, sapere che potrebbe essere proprio la mia impotenza a salvarmi. Io non c’entro e non voglio entrarci, anche se la consapevolezza di essere codardi non è una bella compagnia.È tempo di riassunti, di esami di coscienza, di stravolgimento di scale di valori, è tempo di cercare motivi accettabili per una sopravvivenza che non mi faccia sentire soltanto colpevole spettatrice di qualcosa che, per Dio, non avrei mai voluto vedere. Ma la voglia di scappare si fa sempre più imperativa. Altrove. Con l’anima, col pensiero, con l’intelligenza e anche necessariamente con la consistenza fisica. Altrove. In un luogo dove poter ancora avere la forza di guardare un fiore, dove vedere crescere un albero, dove sorridere, dove poter continuare a fare il mio lavoro che amo e che mai come in questo momento mi sembra uno stupido, inutile lusso.E pensare che questa terra mi piace così tanto. Mi piace lo struggente andamento di una vita normale. Mi piacciono gli uomini, tutti, uno per uno, di qualunque colore siano. Mi piace aver voglia di andare a vedere il mare. Mi piace farmi sorprendere dal talento dell’uomo. Mi piace accarezzare la testa pelata di chi mi dorme accanto. Mi piace e mi attardo a pensare agli occhi dei miei figli. Mi piace invecchiare.Quel pomeriggio dell’undici settembre, dopo aver camminato come un animale in gabbia per due ore, ho capito che l’altrove è proprio qui, dentro di me, è sul volto dei miei figli, di mia madre, dei miei amici e, ridete pure, mi sono messa a cucinare dei piselli per la cena. Perché il mio compito è quello di continuare a fare il mio dovere di brava formichina, occupandomi delle piccole, improrogabili cose di tutti i giorni. Con grande fatica, con le lacrime agli occhi, sentivo che mi mancava la terra sotto i piedi e cercavo un pezzo di pavimento per poter fare il passo successivo, quando la routine mi è venuta in soccorso con la dolcezza delle abitudini nelle quali mi abbandono volentieri. E quel piatto di piselli era come una cattedrale nella quale rifugiarmi.





Noi di "Mina: La regina della musica italiana" ci uniamo al dolore di tutto il mondo e speriamo che tali episodi non si verifichino più.


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Mina è il nostro Corazòn Felino

Venerdì 31 Agosto: la nostra tigre ci regala un nuovo brivido, un brivido felino...alla spagnola! Corazon Felino è il nuovo singolo di Mina che anticipa l'attesissimo album in spagnolo "Todavia" che la divina signora nostra della musica italiano ci regalerà il 21 settembre. Corazon Felino è la versione spagnola di Brivido Felino, perla del mitologico Mina Celentano. Il duetto è stato eseguito con Diego Torres, una della star più acclamate del sud-american. Il duetto è stato eseguito in maniera eccellente dalle due stelle della musica, Mina ha adottato come al solito sfumature del tutto innovativa, Torres ha una bella voce anche se non si è creata quell'omogeneità creata con Celentano. Nonostante tutto il pezzo è risultato nonostante ciò più caldo è travolgente di Agua y sal.


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Mina ci fa "Vivere"

Si sono concluse le trattative a Lugano tra Massimiliano Pani, figlio della Divina, e quelli della Mediaset. Per la nuova stagione di vivere Mina inciderà una versione di "Canto Largo", attuale sigla di "Vivere", di un minuto e dieci secondi, appositamente per la fiction. Infatti il brano non sarà messo in nessun album.


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Xavier Zanetti, dal calcio alla musica

Il dilemma è finalmente stato risolto. Dopo la rinuncia di Almodovar per motivi suoi di lavoro e quindi mancanza di disponibilità, il team mazziniano è riuscito a scegliere il partner di Mina in Palabras Palabras: Xavier Zanetti, il capitano argentino dell’inter. Un anno davvero florido per il capitano, dopo la vittoria dello scudetto, una vittoria che ritengo ancora più gratificante: cantare con Mina. Il neo-cantane, che dovrà riuscire a mettersi al pari di Alberto Lupo, ha già registrato la sua parte e pare che se la sia cavata bene. L’album in spagnolo, che ha fatto tanto penare noi mazziniani, pare divenire una realtà. L’uscita è prevista infatti verso la fine di settembre. Alla lista dei partner musicali di Mina, oltre ai già resi noti Miguel Bosé, El Cigala, Juan Manuel Se, mancano ancora due nomi, che restano per ora top secret. Infine pare che il team mazziniano stia gia lavorando ad un secondo progetto…


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Perchè Mina Canta?

Nonostante Mina sia la più grande cantante italiana per timbro, estensione e potenza, la sua scelta di intraprendere la strada del canto può definirsi del tutto casuale. Ecco un articolo tratto dal sito ufficiale di Mina che ci mostra una Mina fresca e giovane che non aveva mai pensato di diventare una cantante, probabilmente incosapevole delle sue doti e della sua unicità.

09 aprile 1959 Il Musichiere
La Mina mezza matta di Franco Moccagatta

"S'è detto che siamo malati di solitudine. S'è detto che si canta per non sentirci soli. Si sono dette tante cose. Forse saranno vere, forse no. Neppure Mina sa bene perché, improvvisamente, da cinque mesi soltanto, abbia preso a cantare. Prima era unicamente Mina Mazzini, la figlia diciottenne d'un ricco industriale cremonese, una ragazza che, dopo essere nata casualmente a Busto Arsizio, aveva frequentato elementari, medie e d Istituto di ragioneria a Cremona. Una ragazza alta, nervosa, dai grandi scuri occhi inquieti, dai capelli scarabocchiati intorno a un pallido, mobilissimo viso. "E' strana", "è mezza matta", "è irrequieta come il vento nero" dicevano di lei genitori, conoscenti, maestri. Mina li ascoltava. Nuotava nel Po alla disperata, disegnava frenetica surreali paesaggi stregati, non aveva amiche, non aveva amici, non posava un libro finché non l'aveva letto tutto, si buttava a dormire e dormiva dodici ore filate, andava in campagna, a cavallo, lungo il fiume, per ore, dimenticando di mangiare, vivendo di sole e di nuvole in cielo. Certe volte, in classe, durante l'intervallo, cantava. Allora le sue compagne le dicevano: "Ma perché non fai la cantante?". Mina alzava le spalle. "Quelle ragazze", racconta Mina, "continuavano a rugarmi. Una volta persi la pazienza e andai ad una fiera in un paesetto vicino a Cremona. Per combinazione c'erano anche Natalino Otto e sua mogie. I paesani, col cappello in testa e il vestito della festa, mi guardavano diffidenti. Mi misi a cantare. Ho aperto bocca e quelli si sono messi ad applaudire. Non so perché. Il bello è che avrei cantato anche se si fossero messi a fischiare. Quel giorno compresi una cosa: avrei continuato a cantare, ma non per il successo, il guadagno, non per gli altri: per me." Da quel giorno, infatti, la figlia dell'industriale, tralasciato il cognome troppo carico di storia, è divenuta soltanto Mina, ha continuato a cantare per sé, come piace a lei, scegliendo le canzoni preferite, adattandole, trasformandole, arrangiandole secondo i propri gusti; e, per non essere costretta a dipendere da un'orchestra, ne ha creata una propria. E' riuscita a far sciogliere due complessi giovanili lombardi, ad accaparrarsi cinque elementi dai diciannove ai venticinque anni, ad affiatarli, ad elettrizarli, a gettarli in uno sbaraglio di note e di ritmi come pirati d'una spericolata ciurma musicale a cui impose il nome de "I solitari" e di quella è sovrana. Mina e i suoi "solitari", in questi soli cinque mesi, si sono già esibiti alla radio, in un locale notturno milanese, in una tournée in Jugoslavia, alla "Sei giorni della canzone". Ora sono alo Sheherazade di Roma. Poi, a maggio, andranno in Spagna, e in giugno a Parigi, alla televisione e all'Olympia, e in luglio ad Ischia, ed in autunno nel Nord America. Inoltre, Mina, non bastandole di essere Mina, cioè una sola cantante, si è moltiplicata. Ha creato baby gate, una cantante che in realtà è sempre Mina. Il curioso è che, oggi, dopo il fenomeno Dallara, stanno esplodendo due nuovi successi determinati dai dischi nei juke-box: Mina e Baby gate. Mina, ad esempio ha inciso Non partir Malatia, Ho scritto col fuoco, Bellissima, Nessuno, Tua, Io sono il vento. Di baby gate, invece, vanno forti le incisioni di Be bop a lula, Passion flower, The diary, Julia, When My true love. Che ne sarà di queste due donne? Come finirà di questa doppia corsa al successo riunita in una sola persona? "Ho deciso", dice Mina, "che vincerà chi diventerà più popolare. Un giorno, quindi, Mina o Baby Gate smetterà di cantare e farà la brava ragazza. L'altra invece continuerà a cantare e ad essere mezza matta." Che dicono, comunque, i cinque "solitari"? della loro capociurma? "Poveraccio quell'uomo che se la piglia", ecco che cosa dicono. Però sarebbero pronti a scannare chi si azzardasse a dir male della loro regina. Perché essi, che giorno per giorno le vivono accanto, sanno che Mina, come tutte le ragazze di diciotto anni "mezze matte", canta per una sola ragione: perché ha tanto amore nel cuore. "


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AFFRETTATEVI!

Vi piacerebbe chiedere a Mina qualcosa circa la sua carrirara musicale? Potrete farlo andando sul sito ufficiale del fan club di Mina, il cui link è riportato nella parte giu a sinistra dei siti affini. Un inviato del Mina fan club farà di persona un'intervista a Massimiliano Pani, figlio di Mina, e chi meglio di lui può soddisfare le nostre richieste? Affrettatevi e lasciate delle richieste nelle zona commenti del Mina fan club...Io l'ho gia fatto!


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